venerdì 18 marzo 2011

Torta di fango ovvero Mississipi mud cake

Voglio raccontarvi di questa deliziosa torta chiamata Mississipi mud cake, un classico del Sud degli Stati Uniti.
Questi sono gli ingredienti:
250 gr di burro - 250 gr di cioccolato di copertura fondente - 2 cucchiaini di caffè liofilizzato - 180 ml di acqua - 150 gr di farina auto lievitante (cioè con dentro il lievito; si vende regolarmente nei supermercati)
150 gr di farina normale - 70 gr di cacao - 1/2 cucchiaino di bicarbonato di sodio - 250 gr di zucchero -
4 uova - 120 ml di latticello ( il latticello è un ingrediente molto usato nei dolci americani. In Italia si trova con difficoltà. Si può ovviare così: 50% latte e 50% di yogurt intero bianco) - 2 cucchiai di olio.

Per la glassa: 250 gr di cioccolato di copertura fondente - 120 ml di panna liquida


Dunque parliamoci chiaro: se avete appena iniziato una dieta questa torta non è per voi. Buonissima ma un briciolo calorica...e tanto, tanto gustosa!

Prima di tutto: accendete il forno a 160 °C.
Imburrate la tortiera di 22 cm con cerniera. In un pentolino sciogliete 180 ml di acqua con burro, cioccolato e il caffè solubile.




Il fuoco deve essere dolce. Girate con un cucchiaio di legno finché il tutto si è sciolto ed è diventato una crema liscia. Togliete dal fuoco e fate intiepidire.

In una terrina setacciate le due farine insieme al cacao e al bicarbonato e poi aggiungete lo zucchero.
(pensavate che il bicarbonato serviva per il dopo-torta eh? Non è così!)
A parte sbattete un po' le uova con l'olio e il latticello ( o latte e yogurt).
(Mi hanno regalato questo minipimer della Moulinex: molto buono, sono soddisfatta).

Amalgamate queste uova alle farine girando bene con un cucchiaio: si formerà una polvere bruna. Aggiungete un po' alla volta la salsa di cioccolata precedentemente realizzata. Quest'ultima azione vi consiglio di realizzarla dentro una planetaria o comunque in una impastatrice elettrica, perché l'impasto diventa un po' pesante da girare, quindi versate il composto nella teglia ed infornate a 160°C per 1 ora e mezza.
Una volta cotta, lasciate raffreddare la torta completamente. Nel frattempo sciogliete cioccolato e panna in un pentolino sul fuoco fino ad ottenere una bella glassa.
Poggiate la torta su una griglia da pasticcere. Pareggiatela al centro, se necessario, dato che in forno lievita e cresce.
Quando la glassa è tiepida e siete riuscite a salvarla dagli assaggi di marito e figli, versatela sopra la torta ricoprendola completamente. E' uno spettacolo vedere quel meraviglioso cioccolato scendere maestoso e scuro!
Buon dolce!






martedì 1 marzo 2011

Cipolline in agrodolce

Oggi piove ed ho pensato ad una ricettina facile facile, da fare quando si vuole un contorno gustoso senza fare tanto lavoro.



Beh qualcosa bisogna fare...certo...anche con questa ricetta...




Dunque ecco gli ingredienti:
600 gr di cipolline (quelle borettane, piatte e piccole; si trovano anche già pulite, sennò...pazienza, pulitele)
una noce di burro -mezzo bicchiere di aceto - 1 cucchiaio di zucchero.



Sciogliete in una casseruola messa sul fuoco una grossa noce di

burro. Unire le cipolline, rosolarle e salarle.

Quando sono dorate aggiungere lo zucchero. coprirle con

acqua e mezzo bicchiere di aceto. Farle cuocere finchè il

liquido di cottura si è quasi completamente asciugato.


Ottimo contorno a carni bollite o ad arrosti.

Buon appetito!

mercoledì 23 febbraio 2011

I chicchi di the

C’era una volta una ragazza che aveva un sacchetto con tanti chicchi verdi di foglie di the.
I chicchi erano grandi come ceci e profumati di gelsomino.
La ragazza conservava con cura il suo prezioso contenuto in attesa di una occasione speciale e finalmente un giorno l’occasione arrivò.
Aperto il sacchetto raccolse alcuni grani di the e li versò nella acqua fumante. Le foglie al profumo di gelsomino affondarono con grazia al fondo della teiera e lì stettero silenziose e leggere. La ragazza prese a preparare la tazza ornata di fiori che avrebbe accolto il liquido caldo e profumato, mise accanto alla tazza nel piattino un sottile cucchiaino d’argento col manico lavorato e al centro della tavola un vassoietto colmo di biscotti al burro lucidi e golosi. Tutto era pronto, mancava solo l’ospite tanto atteso, ma sarebbe arrivato, ne era certa.
M. Cassatt
The tea - 1880 ca.
Improvvisamente qualcosa attirò la sua attenzione: un piccolo rametto verde dopo essersi in parte liberato dal controllo del coperchietto, fuoriusciva dalla teiera. La ragazza si avvicinò per osservare meglio. Il rametto saliva verso l’alto e man man che procedeva si rinvigoriva sempre più, mostrando tenere foglioline verdi a forma di cuore. La ragazza alzò il coperchio della teiera ma nel fondo non c’era niente altro che foglie di the. I chicchi si erano gonfiati e avevano dato al liquido un bel colore ambrato.
Nuovamente il rametto con le sue foglie a forma di cuore si affacciò dalla teiera, ma ora i rami erano più vigorosi tanto da formare un piacevole intreccio a formare una piccola piantina. E come la piantina cresceva si affacciavano sui rami piccoli boccioli di fiori di gelsomino: alcuni si aprivano spandendo un profumo fragrante e sottile che si diffondeva nella stanza avvolgendo gli oggetti lì contenuti. I bianchi fiori di gelsomino parevano avere una luminosità propria che li faceva spiccare tra il verde delle foglie.
Quando la piantina crebbe a sufficienza, su un ramo apparve come per magia un minuscolo tavolino coperto da una tovaglietta ricamata con sopra due piccolissime tazze da the. Affiancate al tavolino comparvero quindi due leziose sedioline in ferro battuto di colore verde e sopra una di esse...incredibile!...una gattina bianca con una collana di turchesi al collo. La ragazza era stupefatta, il profumo la stordiva piacevolmente. Si avvicinò alla gattina e con tutta la grazie di cui era capace le chiese come mai era lì e che cosa poteva fare per lei. La micia sbattendo le lunghe ciglia, la guardò con i suoi penetranti occhietti verdi e poi le porse la minuscola tazza ove a stento trovava spazio un goccia di the. La ragazza bevve il liquido ringraziando l’animale che così come era comparso, così sparì.
Qualcuno bussò alla porta: era l’ospite atteso. Svelta la fanciulla aprì la porta e lo fece accomodare. La piantina era scomparsa ma rimaneva nell’aria un profumo intenso di gelsomino.

Morale: fai sempre molta attenzione a cosa compri e dove, quando ti offrono “chicchi di the”...!

lunedì 14 febbraio 2011

S.Valentino

Romeo e Giulietta
Sir Frank Dicksee


Sir Frank Dicksee  nato a Londra il 27 novembre 1853 - morto a Londra il 17 ottobre 1928.

FRANK Dicksee era un membro di una nota famiglia di artisti, suo padre, il fratello e la sorella Margaret erano tutti noti pittori, e la famiglia viveva nel quartiere di Bloomsbury di Londra. E 'stato inizialmente addestrato da suo padre, prima di entrare nel Royal Academy nel 1870. Tra i docenti in visita che lo hanno formato, ricordiamo i famosi anziani maestri Sir Leighton [1830-1896] e Everett Millais [1829-1896]. Dicksee era uno studente che si è molto distinto, guadagnando numerosi riconoscimenti e medaglie. Come molti altri artisti dell'epoca la sua carriera era in gran parte impegnata in illustrazione di libri, ed ha anche realizzato alcuni lavori su finestre di vetro colorato. Ha iniziato a esporre presso la Royal Accademy a metà degli anni 1870, ed ha esposto anche alla Grosvenor Gallery, anche se la sua base è stata sempre l'Accademia. Dicksee ha raggiunto la celebrità e notorietà con "Harmony", esposto presso l'Accademia nel 1877, e acquistato dal lascito Chantry.


FRANK DICKSEE was a member of a noted artistic family, his father, brother, and sister Margaret were all well-known painters, and the family lived in the Bloomsbury area of London. He was initially trained by his father, before entering the Royal Academy schools in 1870. Amongst the visiting lecturers who trained him, were the famous senior academicians Leighton [1830-1896] and  Millais [1829-1896]. Dicksee was a star student, earning many distinctions and medals. Like many other artists of the day his early career was largely spent in book illustration, as well as some stained glass window design. He started exhibiting at the RA in the mid 1870s, and also exhibited at the Grosvenor Gallery, though his real base was always the Academy. Dicksee made his reputation with Harmony, exhibited at the Academy in 1877, and bought by the Chantry Bequest.


E' stato un pittore della corrente Pre-raffaellita.
L'obiettivo di questa corrente era quello di sviluppare uno stile artistico naturale, superando le regole che precedentemente erano state insegnate agli allievi delle accademie. Si riferivano a Raffaello, considerato il pittore che  aveva raggiunto il più alto grado di perfezione nella tecnica pittorica.

Their goal was to develop a naturalistic style of art, throwing away the rules and conventions that were drilled into students' heads at the Academies. Raphael was the artist they considered to have achieved the highest degree of perfection, so much so that students were encouraged to draw from his examples rather than from nature itself; thus they became the "Pre-Raphaelites".

Il movimento non è durato oltre il 1850, ma ha lasciato una grande eco anche nei decenni successivi ed ha influenzato la Arts and Crafts Moviment, i pittori simbolisti a anche i classicisti.

The movement itself did not last past the 1850s, but the style remained popular for decades, influencing the Arts and Crafts Movement, the Symbolist painters, and even the Classicists.       

Attualmente questa tela ad olio è esposta in Inghilterra presso la Southampton City Art Gallery.








Mia sorella per S.Valentino mi ha suggerito una torta semplice nella realizzazione e molto gustosa. Ve la trascrivo. 
Sarà sicuramente una piacevole sorpresa da gustare insieme a...

Torta alla crema d’arancia

Per la torta:
150 gr di farina
50 gr di fecola di patate
3 uova         
la scorza di 2 arance
150 gr di zucchero
150 gr di burro
1 bicchiere di acqua
1 bustina di lievito per dolci
Per la crema:
20 gr di burro
il succo di 2 arance
il succo di 1 limone
1 bustina di vanillina
1 cucchiaio di farina
3 cucchiai di zucchero

Torta:
Setacciare la farina con la fecola. Aggiungere all’impasto lo zucchero, poi la scorza delle arancie grattugiata. In seguito le uova e quando sono ben amalgamate aggiungere il burro sciolto al microonde o molto ammorbidito a temperatura ambiente, il bicchiere d’acqua e per ultimo il lievito per dolci.
Versare l’impasto in una tortiera a cerniera mobile ben imburrata e infarinata. Infornare a 180° C per 30-35 minuti circa.
Una volta cotta, bisogna farla raffreddare su una gratella. Tagliare la torta a metà e farcirla con la crema.
Spolverizzarla con lo zucchero a velo.
Crema:
Mescolare in una casseruola il succo delle arance e del limone con il burro la farina, lo zucchero e la vanillina.
Mescolare continuamente la crema finchè non diventa densa, portare all’ebolizione. Spegnere il fuoco e fare raffreddare la crema prima di usarla per farcire la torta.


domenica 6 febbraio 2011

Oggi c'e' il sole, e' una bella giornata invernale. Aperti gli occhi il mio cervello si e' subito messo in moto alla ricerca di tutti i possibili programmi che potevo portare a termine in una così bella mattina. Il mio problema e' che in uno spazio temporale di circa due ore progetto attività che ottimisticamente occuperebbero due giorni, ma per me questo non e' un ostacolo. Dopo aver fatto un po' di ordine mentale scelgo solo otto cose da fare e mi guardo intorno alla ricerca di possibili vittime...pardon, di possibili spontanei collaboratori. Ma, non so perché i miei figli hanno sviluppato una particolare capacità che consiste in modo impalpabile ma molto veloce, di rendersi irreperibili, motivando con :" Che peccato, sarei venuta con te mamma a fare questa passeggiata di solo 4 chilometri...ma ho un appuntamento con dei monaci buddisti che mi sono venuti improvvisamente (improvvisamente?) a trovare...", oppure " non posso aiutarti a dipingere la cucina, lo sai che oggi devo partecipare al corso di hindi". Pensate dunque che mi scoraggio? Giammai! Perché c'è ancora in casa qualcuno a cui ricorrere, il mio adorato compagno di cammino - la vittima a suo dire - e a lui mi rivolgo. E qui devo fare un passo indietro per descrivere il sant'uomo. Secondo la definizione di una salace delle mie figlie, il padre e' una particolare figura mitologica, meta' uomo e meta' divano. Questo per farvi capire di quale pasta sia. Lui sostiene di essere moderatamente pigro ma questo non e' vero: e' ubiquitariamente pigro! Dunque coinvolgerlo in qualsiasi attività' che non sia mentale e a volte anche quella desta qualche resistenza, e' cosa sovrumana. Comunque chiedo condivisione al progetto: in un attimo lo vedo sbiancare in volto, poi appoggiarsi a una sedia e ripreso colore, chiedermi :"Io? Ma non sono capace, sono stanco, non mi sento bene, ho mangiato troppo, forse ho l'influenza, lo trovo politicamente scorretto (giuro, propongo solo cose apolitiche), ti prometto che ti aiuto domani, perché' proprio oggi che non c'è la donna delle pulizie, non ti puo' aiutare una figlia, l'altra figlia, sei sicura che lo vuoi fare, e se chiamassimo qualcuno?".
A questo punto anche una donna tenace come me desiste.
Pazienza, lo faro' un'altra volta. Ah dimenticavo, c'è qualcuno di voi che mi vuole aiutare?

mercoledì 2 febbraio 2011

L'Androide di Maria Antonietta

Sempre a proposito di magia ecco un video che riproduce l'Androide realizzato per la regina Maria Antonietta alla fine del '700 da un orologiaio tedesco di nome Peter Kintzing e da un ebanista David Roentgen.
Sembra che i capelli del robot siano quelli della regina e così la stoffa dell'abito era di uno dei suoi vestiti.  L'automa é di circa 20 cm e suona un salterio. Sotto l'abito e nel tavolo é presente il meccanismo che fa muovere e suonare la figura facendo muovere le braccia e la testa. L'androide può suonare otto melodie.



Durante la rivoluzione francese questa mirabile bambola fu trascurata e abbandonata, ma nel 1864 subì il primo restauro ad opera di Robert Houdin  e riprese vita.
Attualmente si trova presso il Museo delle Arti e dei Mestieri di Parigi, in mostra nell'esposizione: 
"Scienza e Curiosità alla Corte di Versailles" da ottobre 2010 a febbraio 2011.
Non trovate che sia meravigliosa e contemporaneamente inquetante? 


martedì 1 febbraio 2011

SuperMagic 2011 Infinito




Ottavo Festival della Magia
al Teatro Olimpico di Roma
dal 28 gennaio al 6 febbraio

WOW! Che incanto! Che atmosfera! Un festival di Magia al Teatro Olimpico a Roma.
Assistere allo spettacolo é una esperienza emozionante e quasi trascendentale. 
I maghi si alternano sul palcoscenico accompagnati dai loro incantesimi quasi "...in una dimensione parallela...". La razionalità scompare per far posto a meravigliosi sogni impalpabili e sottili...il pianoforte che fluttua nel cielo stellato, il mistero che intriga...
Il festival è stato ideato da Remo Pannain, attivo penalista romano che ogni anno rinnova la sua presenza alla manifestazione e da molti maghi di varie nazionalità. 


E poi musiche e luci sapientemente dosate completano l'illusione o forse ... l'incanto.


lunedì 31 gennaio 2011

Una brillante idea

Ogni tanto, per fortuna non spesso, ho una brillante idea. All'improvviso mi viene in mente di fare qualcosa di utile per la mia casa o per i miei cari compresi i miei animali. In questi casi la mia famiglia si preoccupa molto temendo le ricadute...ma questa volta la mia idea era innocua: lavare il cane, quello piccolo. Certo una idea innocua per tutti ma non per Sissy che non e' mai di questo parere.
Il lavaggio non e' un semplice bagno ma prevede shampoo, balsamo districante per i nodi del mantello e infine asciugatura con phon e spazzola (ovviamente quella per i cani).
Il piccolo cane inizia a seguire con molto interesse e attenzione che cosa prendo: il suo asciugamano grande, da bagno appunto, una cassettina contenente spazzole varie, una busta di piccoli elastici, un phon, degli strofinacci, e il materiale per il lavaggio. Quando realizza con sicurezza che qualcuno in casa avrebbe fatto il bagno, subito si trasforma in un gatto, animale che notoriamente nessuno, con un po' di buonsenso, progetta di lavare. Non so come fa, ma la coda diventa lunga e stretta, gli occhi a mandorla, i baffi sottili ed ecco una siamesina un po' in carne. A volte l'ho sentita anche miagolare, ma le lingue straniere non sono mai state il suo forte. Dopo un primo momento di disorientamento, l'identifico in quel gruppo di gatti che mi fanno la cortesia di vivere con me.
Afferrata con delicatezza e decisione la porto con me al piano superiore nel bagno dove lavarla, ma qui appena poggio a terra la cagnolina, vedo un missile raso terra scendere a precipizio le scale - e' velocissima - e nascondersi in cucina sotto il tavolo. Con pazienza scendo le scale e arrivo in cucina ma di Sissy nessun traccia. Guardo nei suoi angoli preferiti ma inutilmente. La chiamo con voce ingannevole ma l'infame, che normalmente abbaia ad ogni stormire di foglia, mantiene un assoluto silenzio. Alla fine in un angolo del corridoio dietro una scatola intravedo un origami molto somigliante ad un cane, un cane di nome Sissy! Afferro la cucciolotta e la riporto sopra. Ma mai sottovalutare uno shih-tzu! Con la stessa velocità di una lepre fugge una seconda volta, prima che riesca a chiudere la porta del bagno. Scendo in cucina determinata a portare a termine l'impresa. Finalmente riesco a portare Sissy nella vaschetta dove viene ricoperta di profumata schiuma bianca. Terminato il bagno inizia l'asciugatura: avete mai visto uno shih-tzu bagnato? E' un affarino piu' piccolo di un micetto ma quando il pelo incomincia ad asciugarsi diventa un morbido piumino soffice con mooooltissimo pelo.
Ma perché' ho queste brillanti idee?

giovedì 27 gennaio 2011

Cari amici

Cari amici e amiche, pensavo, perchè non mi postate una vostra ricetta, una ricetta che amate o che i vostri cari vi richiedono sempre a gran voce (no, non quelle del genere: andiamo al ristorante, aiuto la mamma vuole cucinare...ecc.)?



mercoledì 26 gennaio 2011

SIGEP 2011 - Fiera di Rimini















Mi sono proprio divertita! Un carosello di colori e profumi da far girare la testa. Nel padiglione del cioccolato e della pasticceria, dolci di tutti i tipi, cioccolatini lucidi e scuri, sculture maya color bronzo o dorate...E poi tanti tanti stampi in policarbonato per cioccolatini. Le forme più varie e la mia fantasia galoppava.

E temperatrici e colori per dipingere e spray per effetti velluto e ancora simpatici signori con cappelli da chef che giravano per gli stend e altri cuochi che spiegavano come fare il pane, le brioche e altre buonissime cose ancora...
Poi mi sono molto piaciuti i cioccolatini bianchi che non avevo ancora visto.
Insomma questo cioccolato è affascinante, coinvolgente, creativo e molto molto buono.



Una nota particolare va ad un laboratorio artigianale che tratta, in modo devo dire molto originale, la LIQUIRIZIA in tutte le sue forme e caratteristiche.
La signora al banco è estremamente gentile e professionale. Compro liquirizia (palline di cioccolato  ripiene di liquore di liquirizia) e cioccolatini.
Qui diventa tutto molto pericoloso!!! Come arriverò
all'estate se continuo cosi?
Questa che vedete nella foto, non ci crederete, è liquirizia! Trattata come se fossero sassi di fiume, lucidi e gustosi. 

Questi sono i cioccolatini in mostra...TENTAZIONE...TENTAZIONE...!!!!!

domenica 23 gennaio 2011

Il mio plumcake

Questa e' la mia ricetta del plumcake. Io non so se vi conviene seguirla, ma se avete animali in casa, questo e'quello che fa per voi.
Dunque questi sono gli ingredienti:
300 gr di farina - 200 gr di zucchero - 1 bicchiere di latte - 1 bicchiere di olio di semi- mezza bustina di lievito Bertolini - 2 uova - 35 gr di uva sultanina - 1 bicchiere di ruhm (per farci appassire l'uva sultanina), 25 gr di cacao - mezzo bicchiere di latte per scioglierci il lievito - mezzo bicchiere per scioglievi il cacao - farina e burro per lo stampo se non si usa lo stampo al silicone.

Innanzi tutto liberate la cucina da parenti, animali e curiosi.
Accendete il forno a 180 gradi. (Non vi funziona il forno? Ma come vi viene in mente di fare un dolce? Compratelo, benedette donne!)
Prendete le uova e mettetele (senza guscio, viene meglio) in una ciotola. Aggiungete lo zucchero. Con velocita' e destrezza spostate il gatto dalla ciotola prima che inizi a leccare l'impasto. Buttate l'impasto, dato che il gatto e' stato sicuramente piu' veloce di voi. Ricominciate con le uova e lo zucchero. Bisogna sbatterle bene ed e' consigliabile farlo con uno sbattitore elettrico. Secondo la mia esperienza la ciotola che deve contenere le uova deve essere con i lati alti. Infatti io non ne ho mai una così' e l'impasto tende spesso a colorare le pareti della mia cucina, ma questa e' un'altra storia. Nel frattempo, dopo aver lavato l'uva sultanina cercate il bicchierino di ruhm dove immergerla. Lasciatevi guidare dal profumo quando, girandovi per la cucina, non lo trovate: l'ha bevuto vostro marito. Sono cose che succedono, e questo pur creando un piccolo intralcio, sicuramente rende l'atmosfera familiare piu' calda. Riprendete la ciotola con le uova e lo zucchero e versatevi il latte e l'olio. Mescolate e posizionate il tutto in un punto molto alto della cucina, ove non possa arrivare nessun animale e quindi neanche voi. A questo punto cambiate posizione della ciotola. In un po' di latte sciogliete il lievito e poi versate il tutto nell'impasto.
Convincete il cane che lo stampo in silicone non e' molto buono da masticare. (secondo me non e' vero, ma e' meglio dire cosi'). Utilizzate ahime' lo stampo di metallo imburrato e infarinato. Versare l'impasto nello stampo. Poi cospargete la superficie con il cacao precedentemente sciolto nel latte. Infornate senza bruciarvi, e qui vi voglio..., per 35 minuti circa a 180 gradi. La cottura puo' durare un po' di piu' secondo il forno. Se diventa nero bruciato pero' quasi sicuramente l'avete fatto cuocere troppo.
Toglietelo dal forno (con le presine prego) e cospargetelo di zucchero a velo.
Dovrebbe essere buono. Buon appetito!!!!

Riflessioni sulle apple cupcakes

Ora vi dico qualcosa sulla ricetta delle apple cupcakes: ho notato che è meglio tenere le cupcakes nel forno per mezz'ora, invece che 20 minuti: si dorano un po' di più.
Poi ho pensato di aggiungere al trito di mele un trito di mandorle o di noci (a piacere). E' molto gustoso.
Inoltre è MOLTO importante imburrare le formine se non sono di silicone, perchè poi ci vuole un po' per sfornarle. Comunque fredde, si sfornano lo stesso dopo un po'.
Altro aspetto importantissimo: vanno fatte quando tuo marito non le vede (per salvarne qualcuna) o in alternativa vanno nascoste bene ("dove le hai messe le cupcakes?" "nella scarpiera, vai pure a vedere"), naturalmente non nella scarpiera...Poi quando vengono le amiche o in un attimo di gentilezza volete farle mangiare anche al vostro lui, potete farle magicamente comparire da...non si sa dove, e oplà...il gioco è fatto!
Una cara amica (mia sorella) mi ha chiesto la ricetta del plumcakes. Tra poco ve la racconterò, ma a modo mio...A tra poco!

E' andata così...

venerdì 21 gennaio 2011

APPLE CUPCAKES

Da un po' di tempo sono fortemente attratta dai dolci americani, sia per il loro sapore molto gradevole, sia per il loro aspetto molto intrigante e fantasioso.
Oggi voglio proporvi delle cupcakes molto semplici ma di ottimo sapore e particolarmente profumate.
Io le ho realizzate ed ho avuto qualche difficoltà a non farle sparire in pochi minuti...poi mio marito, per aiutarmi a capire se erano buone (dice lui) si è sforzato di mangiarle, riuscendo a farne fuori un buon numero: che cosa non si fa per amore!
Ecco la ricetta:

APPLE CUPCAKES 
per circa 18-24 cupcakes.
Ingredienti:
2 uova
3/4 di tazza di latte
1/4 di tazza di burro sciolto (a bagnomaria o a microonde)
1 cucchiaino da the di vanillina
2 tazze e 1/4 di farina
1/2 tazza di zucchero
1 cucchiaino da the di cannella macinata
1 cucchiaio da tavola di lievito in polvere
2 tazze di mele sminuzzate e frullate 
Istruzioni:
Accendere il forno a  180° C. In una ciotola larga sbattere bene le uova con il latte, il burro e la vanillina. In un’altra ciotola mescolare insieme farina, zucchero, lievito e cannella. Dopo aggiungere l’impasto con le uova. Mescolare fino a rendere morbido il tutto. Non bisogna frullare! Aggiungere le mele e mescolare. Versare negli stampi riempiendo fino a circa metà o poco più. Cuocere nel forno per 18-20 minuti. Far raffreddare dentro lo stampo per circa 5 minuti, dopo sfornare le cupcakes e farle raffreddare completamente prima di servirle. Spolverarle di zucchero a velo.

Finalmente il telefono

Finalmente ho di nuovo il telefono: si', non si può' avere tutto dalla vita ed inoltre le belle cose non durano! Sono di nuovo raggiungibile attraverso un apparecchio fisso che senza alcun riguardo suona incurante di tutto e tutti. Ma questo non e' il danno maggiore. Aggiustato il telefono la conseguenza immediata e' che una tua cara amica vuole insieme a te, per telefono naturalmente, sviscerare in ogni sua microscopica parte la sua recente storia d'amore ahimè' conclusasi senza lieto fine. Invano ti auguri che l'operaio abbia questa volta unito i fili senza convinzione sperando quindi in un distacco di linea: il maledetto telefono funziona benissimo! Vani peraltro sono i tentativi di interrompere la breve conversazione (cosa sono due ore e mezza quando c'e' un cuore infranto?) simulando necessita' corporali o un improvviso bisogno di vedere l'Australia: niente blocca l'amica nella foga del ricordo:" Ma ti ho raccontato di quando...?". E qui affondiamo in un mare di supposizioni, dubbi, ipotesi, convincimenti, pareri di filosofi e psicanalisti. Non si salva neanche madre Teresa e Yoko Ono, che si', non e' molto simpatica, ma vuoi mettere che storia d'amore?
Il poveretto in questione viene spietatamente analizzato, le sue parole interpretate. Nulla viene tralasciato. Nel frattempo mi lascio andare ad un sogno di biscotti e nutella: troppo lontani dal telefono purtroppo. La mia amica incalza con domande sempre piu' stringenti: secondo te mi pensa? Che cosa starà' facendo ora? Quando arriva a chiedermi: ma che cosa avra' mangiato oggi? capisco che devo interrompere la cosa anche perche' al corso di magia, sezione lettura della sfera di cristallo, non ero fra le prime. La cara ragazza comunque continua tranquilla e alla fine delle due ore e mezza mi chiede se mi ha annoiato: annoiato lei no,(che amica sarei?) pero' sono sicura che se mai avrò' modo di incontrare il suo perduto amore...che stia in guardia...potrei vendicarmi!

lunedì 17 gennaio 2011

Mostra PAZ e PERT

Bar FANDANGO

Ecco un piacevole incontro presso il caffè letterario Fandango che riapre con la mostra di Andrea Pazienza "Paz e Pert".
In Via dei Prefetti a Roma è possibile gustare un buon caffè, collegarsi ad internet attraverso una rete wi-fi gratuita e ammirare immagini sia del Presidente Pertini, sia vignette di Andrea Pazienza.


Una mostra interessante aperta dalle 9.00 alle 21.00, escluso il lunedi'.

domenica 16 gennaio 2011

Giappone nell'arte e nel cibo

Hiroshige - 1835


Quanta dolcezza in questi fiori, che attenzione ai particolari e alle sfumature di colore!

Sono stata al ristorante  Giappo di
Corso Manthonè a Pescara: molto buono! Ve lo consiglio assolutamente!!!

Ristorante GIAPPO Pescara

venerdì 14 gennaio 2011

La cultura fa male

Sono in autobus di ritorno da Roma dove ho fatto ambulatorio e mi viene da pensare una cosa: perché? Perché ho studiato? Perché non mi sono fatta bocciare agli esami, perché ho voluto specializzarmi? Molti me lo dicevano: attenta, la cultura fa male! Vedrai che piu' studi e piu' dovrai fare la persona responsabile! Perché' questo insano desiderio di conoscenza, perché' questa vocazione a voler soccorrere il prossimo? Quando si hanno queste idee in testa, bisogna chiudersi nel bagno e aspettare che passino. Quando il desiderio di studiare ti assale non bisogna perdersi d'animo, si va in cucina, ci si prepara una buona camomilla per distendere i nervi e poi, con serenità' si affronta la dura realtà': sei una persona responsabile! Lo so, molti si spaventano di fronte a questa rivelazione. Ho visto uomini forti piangere in un angolo al pensiero di essere persone responsabili e quindi destinate a comportarsi bene, a lavorare! Si' sono disgrazie, ma con un po' di buona volontà',lavorandoci sopra, si puo' non dico perdere ma almeno allentare l'abitudine ad essere seri. Basta mettere la sveglia ogni giorno un po' piu' tardi, fino ad alzarsi per l'ora di pranzo e quindi almeno mezza giornata e' stata recuperata. Poi nel pomeriggio, dopo il riposino post pranzo, la serata arriva presto e il piu' e' fatto.
Coraggio gente! Ci si puo' riuscire!
Ma perché', perché'?

mercoledì 12 gennaio 2011

Ospite dei veri padroni di casa mia!

E' chiaro che non sono padrona a casa mia, ma solo ospite, pazientemente sopportata, suppongo per interesse, dei miei animali.
Due di loro, i cani, fingono di essere fedeli ed affettuosi, ma li ho sentiti brontolare, mentre non si accorgevano di me, che non li porto a passeggio abbastanza...
I gatti invece, sono più subdoli. Molte moine, molti roonffff, uno sguardo da piccoli gatti indifesi e poi...attenzione al formaggio, carne, pesce, ecc. sul tavolo! E mentre corro dietro a Sara o a Liù nel tentativo di recuperare il maltolto, qualcun altro, Tommy, il malamute, con grazia e destrezza spazza via dal tavolo della cucina ciò che si era precedentemente salvato. Poi ti volti all'improvviso per vedere chi è il ladro e trovi quattro volti angelici (due però stanno faticosamente masticando).

martedì 11 gennaio 2011

Tenuta Sant'Andrea

 
Deliziosa questa masseria fuori Lecce tra le pieghe di strade sterrate e muretti a secco.
L'accoglienza è garbata, l'ambiente intimo.
Si mangia in camere separate, come in una casa, con il camino acceso e comodi divani per gustare il relax del dopo pranzo con un caffè o con l'amaro.


Segnali di fumo

Internet e tecnologia: sono senza telefono ed Internet da vari giorni. Per raggiungervi ogni volta sono costretta ad andare sul tetto e li' riattivando il fuoco, da me precedentemente realizzato, inizio con la trasmissione dei segnali di fumo. Capirete che questo sistema oltre a donarti una simpatica abbronzatura da fuliggine, tende un po' a rendere il mezzo comunicativo meno immediato.

Giorni fa mentre ero intenta ad affumicarmi, ho assistito ad una scenetta sulla spiaggia: passava da li' un signore di una certa eta', passeggiava sulla riva accompagnato da un cagnetto che gli trotterellava vicino. L'augusto signore camminava scrutando pensoso l'orizzonte, sicuramente immerso in profondi e seri pensieri. Ad un tratto si e' fermato e si e' guardato intorno: accertatosi che non c'era anima viva per un largo tratto della spiaggia, ha preso in braccio il cagnetto e lo ha baciato sulla testa. Poi con assoluta serietà' lo ha riposato sulla sabbia, continuando la passeggiata. Amore segreto? E' ufficialmente legato ad un altro cane? Mah...

sabato 8 gennaio 2011

Agnolotti alle mele

Sfogliando Gardenia ho trovato una ricetta interessante di un primo con le mele, eccola:
Agnolotti con mele, maiale e timo
400gr di agnolotti al formaggio, 200gr polpa di maiale tritata, 1 rametto di timo, 1 mela, 1 cipolla affettata sottile, 1 cucchiaino di pepe rosa, olio e sale, 1 bicchiere di vino bianco.
Rosolate la cipolla nell'olio, unite la carne, cuocete x 5 min. e bagnate con il vino. Fate a pezzetti la mela, unitene meta' al condimento, aggiungete meta' timo, sale e spegnete. Bollite gli agnolotti, trasferiteli nel condimento unendo poi il resto.

Mi sembra buona e facile da realizzare. La proverò e vi faro' sapere.

venerdì 7 gennaio 2011

L'albero asimmetrico

Ah il Natale! Che gioia, che piacere! Soprattutto quando devi smontare un bellissimo albero che ha allietato per le feste di tutta la famiglia. Si' perché questo anno mio marito ha collaborato molto fattivamente alla realizzazione dell'albero:" Ci vogliono più' luci!" ha esclamato il buon uomo, riportando a casa in più' volte, bellissime luci che abbiamo montato sull'albero con sua grande soddisfazione. Quando l'Enel, molto compiaciuta, e' venuta ad informarsi se avevamo montato una nuova centrale elettrica in casa, si e'convinto che l'albero era sufficientemente illuminato. Poi c'e'stato il problema della simmetria. Perché' la simmetria e' importante quando vuoi montare un albero che sia accettabilmente dritto. Purtroppo quando i rami che lo compongono sono contrassegnati da lettere pressoché invisibili o inesistenti, la questione si complica: il risultato e' stato un simpatico albero asimmetrico con rami lunghi in alto e rami corti in basso, il che ha dato possibilità' alla famiglia di metter su' un simpatico giro di scommesse su quanto l'albero sarebbe durato in piedi.
Quindi oggi ho avuto la malaugurata idea di rimettere tutte le etichette sui rami, ordinandoli per lunghezza. In questo ingrato compito sono stata amorevolmente aiutata dai miei aiutanti a 4 zampe: Tommy, vigoroso giovane malamute e Sissy, vivacissimo shitzu.
Mentre io cercavo di legare insieme i rami Sissy correva allegramente per la stanza con lo spago in bocca, ma non dalla parte del gomitolo, no, troppo facile! ma dall'altra parte, per cui dopo dieci minuti lo spago avvolgeva le gambe di varie sedie, il tavolo, e alcune scatole di palline. Recuperato faticosamente lo spago, (perché' lasciarlo quando e' così' divertente...)la cagnolina, con un certo impegno invero, aveva afferrato alcune etichette che dovevano essere attaccate ai rami e le esibiva in bocca senza alcuna intenzione di mollarle.
Alla fine, dopo aver recuperato tutti i pezzi ho terminato il lavoro: ah il Natale, che dolcezza!

mercoledì 5 gennaio 2011

Incominciamo...

Bene! Iniziamo questa avventura!
Arte e cucina
Arte come pittura, scultura, musica, fotografia, disegno...ma anche arte di mangiar bene, di divertirsi, arte di viaggiare, di creare, di fare sport e poi cucinare!
Cucinare cose buone, che fanno bene al cuore, che divertono e sono gustose.

La mia famiglia di 4 zampe condividerà' la scelta delle mie ricette?
Si' se potranno assaggiarne un po'...